
Design Week Milano
In occasione della Milano Design Week, Casa delle Lampadine ha osservato le novità dei marchi di design legati all’illuminotecnica. Protagonisti indiscussi i materiali eco-sostenibili e le lampade modulabili.

La natura dei materiali
Tra le nuove proposte, la nuovissima Almendra di Patricia Urquiola per Flos presentata nell’esclusivo spazio Orobia 15, è pensata per il futuro e l’innovazione del design. Almendra è anche dedicata alla salvaguardia della natura: la lampada prende infatti ispirazione dalle forme naturali di un ramo con tre petali, designando una semplicità apparente che sfocia in una grande ricerca tecnologica. I materiali utilizzati per la sua creazione sono scelti per avere il minor impatto ecologico possibile. Il modulo principale è infatti creato con un policarbonato derivato dall’olio di pino. La lampada è inoltre composta da materiali disassemblabili per ridurre gli sprechi durante le riparazioni e sia il fusto sia l’apparecchio illuminante sono in alluminio riciclabile.
Anche il Ball Chandelier di Tom Dixon, presente all’interno di Palazzo Serbelloni ed ispirato ai modelli di movimenti dei pianeti presenti nei musei di scienza, rappresenta la volontà di produrre una versione sostenibile del “Minimalismo Espressivo” caratteristico del designer: “Il riciclo è una questione complessa, specialmente quando si tratta un materiale trasparente e modulabile. Durante la produzione si fabbricano delle sfere dalla forma imprecisa che vengono riciclate e riutilizzate per crearne di nuove”. Le sfere sono infatti prodotte al 100% in policarbonato riciclato. Le caratteristiche di resistenza e affidabilità del policarbonato e l’utilità di questo materiale sorprendono per la sua durabilità, fondamentale per l’avvenire nel mondo del design.
Le lampade Stone Pendant e Stone Wall, presenti al The Manzoni, si presentano in una nuovissima versione in marmo di Carrara che va a sostituire il marmo originario della Cina precedentemente utilizzato e si presenta con un anello integrato LED ideato da Tom Dixon per promuoverne la durabilità.
L’interesse del designer verso il marmo è percepibile anche nella collezione Pebble: i piani da tavolo sono creati con ciottoli di marmo naturale estratto in Cina, risultato da un mix di nuance diverse – dal verde al rosa – che si sviluppano grazie all’estrusione di lava sedimentata il cui colore si intensifica col passare del tempo.




Per le luci, se per la nuova Almendra di Urquiola per Flos l’elemento fondamentale è la modularità dell’oggetto che si adatta a diversi ambienti e stili di vita, Davide Groppi se ne fa portavoce. “La luce è libera” e si compone nello spazio attraverso infinite libertà: da qui Endless, striscia adesiva mirata a portare “differenza di potenziale” dove si desidera, permettendo ad ogni parete e soffitto di diventare circuito elettronico dove posizionare la luce. Anche la Reflex, lampada da parete e soffitto – pensata per essere alimentata con o senza il sistema Endless – si mimetizza e amplifica lo spazio, per regalare prospettive inedite in funzione della parete su cui è applicata.
Groppi sviluppa anche il prototipo FM – simile ad una radio e pensata per scrivania o comodino, l’asta modulabile favorisce una luce conica ed avvolgente. Il progetto include un tasto push per la dimmerazione.


La modularità
Protagonista del concetto di modularità per questa edizione della Design Week, il progetto Modular Imagination del compianto Virgil Abloh con Cassina: dei blocchi in legno imbottiti di bio-poliuretano utilizzabili singolarmente o assemblabili per ottenere dei mobili di complemento design.


Ultimo, ma non per importanza, il sorprendente progetto a edizione limitata dell’iconico Arco K dei fratelli Castiglioni per Flos: 2022 pezzi per una delle lampade da terra con arco modulabile più famose al mondo, in una versione esclusiva con base in vetro.